Napoli Velata.

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© Warner Bros. Italia

Napoli, la città che accoglie la storia narrata, definita antica… anzi, eterna. Il regista Ferzan Özpetek ha scelto la città partenopea come location per la sua dodicesima opera dopo il periodo trascorsovi per curare la regia dello spettacolo teatrale de ‘La Traviata’. La sua è una rappresentazione di una Napoli in cui convivono religioni, scienza, superstizioni, arte; e i cui vicoli sono costellati da mistero e magia. Napoli è protagonista tanto quanto i personaggi che la abitano.
Velata. Il velo è una costante del film. È un simbolo che assume diversi significati. In modo più evidente in relazione alla leggenda del Velo de Il Cristo velato, scultura di marmo le cui forme sono risaltate perché “il velo non occulta, ma svela”; e in riferimento al rito della “figliata” dei femminielli, ovvero la messa in scena del parto maschile (la cerimonia di cui possibile avere un assaggio nel trailer del film). Ma ripeto: il velo è sempre presente.

Un altro elemento ricorrente del film è l’occhio, anch’esso inserito in molteplici forme,  la più lampante e tangibile è quella del ciondolo (utilizzato anche come protagonista di una locandina del film). In ogni caso, la sua prima vera apparizione è nella prima scena, dove sono inquadrate le scale di Palazzo Mannajuolo, la cui forma ricorda appunto un occhio. E non solo: anche un utero. La femminilità è infatti un elemento centrale di Napoli Velata che -come l’occhio- si fa prepotentemente spazio nella narrazione.NV+Personalmente, questa scena mi ha ricordato un’inquadratura all’inizio de ‘L’Amant Double’ (2017) di François Ozon, nel quale viene mostrata una vagina che con l’allontanarsi della macchina da presa tramuta in un occhio.

02833 Alessandro Borghi e Giovanna Mezzogiorno in Napoli velata_foto di Gianni Fiorito_preview
© Warner Bros. Italia

Özpetek consegna allo spettatore la storia di Adriana (una forte e decisa Giovanna Mezzogiorno), la cui vita cambia dopo una sera ad una festa. È in quell’occasione che incrocia gli sguardi seducenti e provocatori di Andrea (un feroce ed incantatore Alessandro Borghi), uomo che sembra non voler accettare un no come risposta (“Io e lei passeremo la notte insieme”). Oltre a questo amore passionale e improvviso si aggiunge il coinvolgimento della donna in un delitto le cui indagini faranno via via vacillare ogni sua certezza.

Napoli Velata segue lo schema tipico dei film di Özpetek. Il pubblico viene messo di fronte a dei personaggi che devono reagire a degli eventi traumatici e imparare col tempo a convivere con le conseguenze. Sono dei personaggi che vengono spinti al limite, quindi non potranno sottrarsi all’eventuale confronto con i demoni che li tormentano. In quest’opera del regista la situazione si fa più complessa poiché i vivi si mescolano coi fantasmi del presente e del passato, come se il velo fra i due mondi fosse caduto.

00700 Giovanna Mezzogiorno e Peppe Barra in una scena di Napoli velata_foto di Gianni Fiorito_preview
© Warner Bros. Italia

Durante la visione ci sono stati momenti in cui non riuscivo a comprendere dove il film volesse andare a parare, temendo anche che la storia cadesse in cliché e risvolti a tinte harmony, ma ripensando alle dichiarazioni di Özpetek (e anche alle sue opere precedenti) ho inteso quest’opera come una sospensione dalla realtà, che richiedeva appunto che mi lasciassi alle spalle ogni convinzione e certezza. Ho quindi permesso all’aurea di ambiguità e misticità che impregnava l’intera vicenda di avvolgermi e accogliermi nel suo grembo. E ho così realizzato quanto il film mi sia piaciuto e quanto una città abbia da offrire non solo sul piano turistico e sentimentale, ma anche a livello psicologico e riflessivo. Quanto ci sia da scoprire di ogni città e quanti segreti possa celare ogni suo angolo.

Una pellicola a tratti hitchcockiana (a me nello specifico ha ricordato ‘Vertigo’ (1958), sia per lo stile degli opening credits e lontanamente per qualche aspetto della trama) e a tratti rosselliniana (lo stesso Özpetek menziona in alcune dichiarazioni ‘Viaggio in Italia’ (1954)), che tuttavia non perde l’impronta del regista che le ha dato vita. Ferzan Özpetek si cela dietro ogni inquadratura, attraverso degli sguardi che accarezzano i suoi interpreti e la città di cui “è impossibile non innamorarsi”.

Napoli Velata uscirà nelle sale italiane il 28 dicembre 2017.

Lo stesso giorno sarà disponibile nei negozi e nei digital store la suggestiva colonna sonora del film.

Mars.