Sofisticatezza e veridicità, sono questi i due pilastri sui quali si snoda l’avvincente serie tv andata in onda ad ottobre 2017 su Discovery Channel e – purtroppo! – passata leggermente inosservata. Al momento è disponibile su Netflix. Il cast, guidato da un affascinante Sam Worthington e da un irriconoscibile Paul Bettany, mette in scena in modo molto convincente una delle vicende che ha terrorizzato il nord America tra gli anni 70’ e 80’: Unabomber. Il celebre caso del matematico ed ex docente universitario, costruttore di bombe spedite tramite pacchi postali, è raccontato sapientemente in otto episodi, ognuno dei quali promette momenti di suspense.
È una serie magnetica e coinvolgente: ti cattura e ingloba nel mondo del protagonista, il profiler “Fitz”, fatto di idioletti e morfologia, gli unici strumenti capaci di identificare il più temuto terrorista della nazione. Ciò che appassiona è la messa in scena dei fatti, fluida, semplice, pulita e conseguenziale; senza troppi ghirigori e cavilli tecnici, orpelli che avrebbero potuto stonare con le scelte registiche. Manhunt: Unabomber istruisce, guida lo spettatore nell’universo della linguistica forense, rendendolo consapevole di quanto questa possa essere fondamentale per delineare le caratteristiche psichiche di ognuno di noi.

La performance di Paul Bettany, nei panni dello scellerato terrorista, è disarmante, trasmette alla perfezione la rabbia, il dissenso, l’inquietudine ed il dolore nell’animo di un uomo emarginato, dall’intelligenza fuori dal comune, dell’ousider. Anche la sua trasformazione fisica è sconvolgente, e rappresenta la ciliegina sulla torta di un’interpretazione impeccabile e convincente. Non da meno la padronanza scenica del meno conosciuto Sam Worthington che, con il suo fascino British, impersona la dolcezza e la perseveranza del classico padre di famiglia che lotta per le sue idee e il trinfo della giustizia. Sebbene la regia non prometta nulla di originale o particolarmente memorabile, la serie si lascia divorare per la brillante sceneggiatura e per la sapiente gestione dei tempi e processi emozionali.

Manhunt: Unabomber è la gemma rara che fa la differenza nel calderone delle proposte Netflix, una serie che va apprezzata per la capacità di mettere alla prova il telespettatore e di condurlo nella riflessione su temi di attualità.
Riccardo Capobianco