Milano. Ore 9:30 circa. Zona posta vicino a Cordusio. La segnaletica stradale è stata momentaneamente rimossa. La carreggiata è occupata da auto d’epoca; spicca fra tutte una Giulietta Alfa Romeo nera che si muove a fatica e per questo ci sono sempre intorno a lei braccia pronte a spingerla. Ai lati della strada, sul marciapiede, vi sono attrezzature sparse: macchine da presa, sedie, nastri adesivi fluo e valigie piene di trucchi.
I membri della crew si riconoscono subito. Non indossano una divisa, ma un bravo osservatore riconosce a vista chi lavora in un film. Di certo non sono i passanti che si fermano per chiedere: “Ma stanno girando un nuovo Fantozzi?”. Intanto, i fratelli Manetti si trovano nei pressi delle macchine da presa, sono due e sono posizionate alle estremità del marciapiede, in modo da riprendere da due angolazioni diverse la scena. Il tempo passa e la strada si popola di comparse, vestite con abiti usciti direttamente dagli anni 50-60. Alcune passeggeranno, altre saranno alla guida delle vetture. È bello vedere il set prendere vita.

Poi arriva lei a bordo di un’auto grigia. È inconfondibile. Dal sedile del passeggero si vede spuntare uno chignon biondo. Confesso: mi è mancata la terra sotto i piedi. Miriam Leone nei panni di Eva Kant a pochi metri di distanza. Dal momento in cui scende dalla macchina non nega un sorriso a chiunque le rivolga parola. Fa tanta tenerezza vederla caricarsi una sedia sulle spalle per posizionarsi dove non c’è ombra. Il sole scalda la pelle, Miriam i cuori.
Nel frattempo è difficile trattenere le lacrime. Un membro della crew estrae dal bagagliaio di un’altra automobile il Ciak, oltretutto decorato con le immagini del fumetto. Nonostante fossi pienamente consapevole che si trattasse di qualcosa di normale, semplice routine e nulla per cui esaltarsi, le emozioni hanno preso il sopravvento. Implosione. Sopraffazione totale. Forse ho iniziato in quel momento a realizzare che era tutto reale e che stavo per assistere davvero alle riprese. La meraviglia davanti ai miei occhi.

Il primo ciak si sta avvicinando. Mi posiziono in modo tale da non intralciare gli addetti ai lavori e avere una buona visuale. Le dinamiche della scena sono molto semplici e si concentrano sul personaggio di Eva Kant che, nel caos della città e del traffico, si dirige verso quella che si presume sia una banca, prestando attenzione che nessuno la stia seguendo. È quindi la Leone che apre le danze quando gli “ANTONIO POSSO? E AAAZIONE!” le danno il via, proseguendo dritta verso la sua meta, mentre ogni suo passo scandisce le partenze delle auto e delle comparse, che si muovono senza mai interferire con il suo percorso.
Tuttavia, dopo forse il secondo take, Marco Manetti dice di essere poco convinto dalla direzione delle auto: è innaturale, gli sembra che si muovano tutte in circolo. Quindi la rifanno ancora un paio di volte, si conclude con un totale di quattro o cinque take. È il momento di spostarsi verso la location della prossima scena.
È stata una mattinata illuminante e gratificante, da cui ho imparato molto. Sul ruolo delle persone che prendono parte alla realizzazione di un film, sul rispetto reciproco e sul saper ascoltare gli altri. Ho visto professionalità, sorrisi e tanta complicità. Ho visto un clima sereno e positivo.
Solo Luca Marinelli non si è visto. Ma lo perdono. Tanto lo rivedrò sul grande schermo.
[a questo link qualche video]
Marika