È avvincente, riflessiva e drammatica. Little Fires Everywhere, tratta dall’omonimo romanzo di Celeste Ng, è la serie tv della primavera, quella che risveglierà gli spettatori oramai assopiti dall’eccessiva offerta di proposte, non sempre di qualità, delle varie piattaforme streaming. Guidata dalla “bionda d’America” Reese Witherspoon nel ruolo di protagonista e di produttrice, questo progetto è la conferma di quanto quest’ultima sappia scegliere ottime storie da raccontare (basti pensare a Big Little Lies) e della qualità con la quale riesce a portarle all’attenzione del pubblico. Ambientato in una cittadina borghese di nome Shaker Heighs, il dramma ha per protagonista una classica casalinga americana degli anni 90, Elena Richardson, vestita di tutto punto, con il suo filo di perle, i capelli sempre in ordine, gli abiti sempre eleganti e la sua casa impeccabile.
Quella che sembra essere una vita perfetta, si rivelerà nel corso di 8 episodi la storia di una famiglia che lotta contro i suoi demoni, alternando gioie e dolori, in una società che allo stesso tempo vive di pregiudizi e discriminazioni sociali. Molte sono le tematiche che vengono analizzate nel corso degli episodi, la differenza di razza, il ruolo di madre, quello dell’aborto, dell’omosessualità e del tradimento, e tutte le sfaccettature che fanno parte del caleidoscopico universo femminile. L’essere madre, l’essere donna, sono il cuore pulsante della serie, insieme al suo ruolo complicato che assume nella famiglia e nella società.

La meravigliosa sceneggiatura di Liz Tygelaar, fluida, piena di ritmo e di suspense, non è la sola chiave del successo di questo prodotto: ad essa si aggiunge la scelta di un cast d’eccezione, composto da attori già affermati quali la Witherspoon, Kerry Washington e Joshua Jackson, e nuovi effervescenti volti come Jade Pettyjohn, Megan Stott, Gavin Lewis e Jordan Elson. È proprio la presenza di questa nuova generazione di talentuosi attori che impreziosisce questo progetto e che lo rende interessante per un pubblico anche più giovane e variegato.
I dettagli dei costumi, rigorosamente fedeli allo stile degli anni 90, la ricostruzione precisa del quartiere borghese come descritto nelle pagine di Celeste Ng e la cura dei dettagli delle dimore delle due protagoniste rendono l’opera eccellente, una serie tv cult di cui si parlerà sicuramente nella prossima awards season.

Dopo aver visto il primo episodio e la sua carica esplosiva, lo spettatore sarà catturato dalla storia, inizierà ad immedesimarsi nei personaggi, a schierarsi, a pensare come loro e a voler magari esserne amico. Le loro verità saranno sempre messe in discussione, nulla è come appare, tutto vacilla nell’imprevedibile mondo di Little Fires Everywhere, ma solo una cosa non cambierà mai: l’amore di una madre.
Riccardo