Preparatevi ad immergervi in un mondo ipnotico, disturbante e macabro, un mondo dove alle tenebre si frappongono gli sfarzi e le opulenze del glamour, un mondo sfavillante ed incerto tipico dell’universo di Ryan Murphy. Ratched, l’ultimo progetto dell’instancabile regista statunitense, narra la tenebrosa storia dell’infermiera Mildred Ratched, interpretata dalla poliedrica Sarah Paulson, qui nelle vesti anche di produttrice, alle prese con un fratello omicida destinato ad essere giustiziato. Divisa in 8 episodi, la serie è un prequel del film del 1975 ed esplora il passato della famiglia Ratched con grazia e tensione, con poesia e terrore, creando – come solo Murphy sa fare – un prodotto irresistibile da vedere tutto d’un fiato.

Il cast è di primo ordine, la bravissima e inquietante Sarah Paulson è affiancata da altrettante talentuose attrici del calibro di Cynthia Nixon, Judy Davis e Sharon Stone. A proposito proprio di quest’ultima, il regista ha deciso di farne la punta di diamante, il fiore all’orpello della serie, sapendo di avere un’attrice che non avrebbe tradito le aspettative. Il suo personaggio è così affascinante, imprevedibile e opulento tanto da essere ipnotico per lo spettatore, anche solo per i meravigliosi e dettagliati costumi, accessori e parrucche di scena. Un’altra performance degna di nota è quella dell’infermiera Bucket, un personaggio brioso e a volte diabolico, in continua evoluzione durante tutta la narrazione, destinato ad entrare nel cuore del pubblico.

Come di consueto nei prodotti firmati Ryan Murphy, non manca la presenza di un protagonista maschile, un antieroe controverso, interpretato in questo caso da uno strepitoso Finn Wittrock che ci delizia di una delle sue migliori interpretazioni, rubando ogni volta la scena ai suoi co-protagonisti anche semplicemente con dei gelidi sguardi. Tutti i dettagli sono curati nella “favola macabra” di Ratched, il glamour è la parola d’ordine, così come i set sontuosi. I colori diventano un modo per comunicare le emozioni, il verde elettrico ed il rosso purpureo decorano le scene sempre più magnetiche. Si tratta di una serie da vedere tutta d’un fiato, dai i ritmi incalzanti e con continui colpi di scena smorzati dalle tensioni narrative tra i personaggi, escamotage perfetti per mantenere alto il livello di attenzione dello spettatore.

Come accade con i progetti di Ryan Murphy, si finisce per restare incantati dai suoi universi, in cui le parole d’ordine sono ipnosi e glamour, del quale ognuno di noi vorrebbe far parte, protagonisti di una vita così imprevedibile che non sfugge ai dettami di un regista unico ed iconico, che sa sempre accontentare il suo fedele pubblico.
Riccardo