Ispirata al romanzo di Stephanie Land, Maid racconta con rispetto e dolcezza il tema della povertà, del dolore, della solitudine e della maternità. Anche il cuore più duro sarebbe scalfito dinanzi ad un racconto come quello di Alex (Margaret Qualley) e Maddy, una giovane madre vittima di abusi psicologici da parte del compagno (Nick Robinson), pronta a fare i conti con una realtà tortuosa e piena di ostilità.

Sin dal primo episodio la storia cattura l’attenzione dello spettatore, il quale si invaghisce della dolcezza della protagonista, della sua umiltà e del suo contegno: una giovane donna che si trova ad affrontare delle problematiche quali la violenza psicologica, la disoccupazione, la responsabilità di una madre bipolare e la crescita di una bambina di 2 anni. Alex, esile e filiforme nell’aspetto, sembrerebbe all’inizio un cerbiatto indifeso, una fanciulla ingenua ed incapace di reagire alla ferocia di un compagno alcolista e violento, ma solo successivamente ne assistiamo alla metamorfosi in un’indomabile leonessa.

Molti sono gli spunti di riflessione che questa serie ci regala: il valore del denaro, l’importanza della solidarietà, il legame indissolubile madre-figlia, le realtà governative in merito al supporto delle persone in difficoltà economiche, il calore dell’amicizia, l’amore per la vita, la speranza in un futuro sicuro. Alex in fondo è sola, non ha una madre o un padre su cui contare, un marito che la protegga, un’ amica che la accolga, nessun punto fermo che possa metterla nella condizione di avere un terreno solido su cui camminare. Ha solo lei, Maddy, la sua bambina dai riccioli biondi che con la sua ingenuità si lascia trasportare da una situazione di disagio all’altra sempre con lo sguardo disincantato e gli occhi pieni di gioia.

Nel corso dei 10 episodi, Alex si trova dinanzi agli scogli più insormontabili, ai muri più invalicabili, ma sarà proprio questo percorso tortuoso che la porterà al riscatto di una vita migliore per lei e sua figlia. Durante il suo nuovo lavoro di domestica, Alex entra nelle case di tante famiglie, ognuna delle quali con una sua storia, una sua bellezza ed un suo lato oscuro. Le singole pareti domestiche diventano per lei uno spunto per scrivere un originale diario, una testimonianza perfetta che racconti le varie sfaccettature del genere umano.

Margaret Qualley è strepitosa nella sua interpretazione, i suoi occhi capaci di parlare, mostrano non solo il dolore e la frustrazione, ma anche il coraggio nel non accettare il suo ruolo di vittima. L’assenza di figure di riferimento è una costante nella sua vita, ma questo non ne determina il suo arrendersi nella lotta per un’indipendenza familiare ed economica. Maid è una serie che mostra senza filtri le difficoltà di una madre, è un’opera originale e ben riuscita che mostra chiaramente l’importanza della solidarietà e dell’amicizia. La sceneggiatura sopraffina penetra nell’animo dello spettatore, lo scompone e lo turba, fino a al raggiungimento di una consapevolezza: il coraggio e la determinazione sono la sola chiave per mascherare gli orrori di una cruda realtà, per poi risorgere più forti dalle proprie ceneri.

Riccardo