The King’s Man – Le origini è il terzo capitolo della serie di film Kingsman (and lady), agenzia dei servizi segreti britannici. 

Diretto da Matthew Vaughn come i precedenti due, Kingsman: The Secret Service (2014) e Kingsman: The Golden Circle (2017), ma con un cast totalmente nuovo in quanto è un prequel ambientato agli inizi del 1900. 

Come leggiamo nel titolo stesso (tradotto in italiano), la storia parla delle originidell’intelligence inglese e di come Orlando Oxford (Ralph Fiennes) abbia fondato l’operazione segreta che ha centrato i primi due film. Il Duca di Oxford avvia la sua rete di spionaggio con l’aiuto di Polly (Gemma Arterton), una donna impavida ma costretta a mantenere un profilo basso agli occhi della società presente all’epoca, e Shola (Djimon Hounsou), un servitore della tenuta di Oxford che ricopre il ruolo di guardia del corpo. 

Nel frattempo, il villain principale della storia, il quale è sempre inquadrato di spalle e di cui verremo a conoscenza della sua identità solo verso la fine del film, pianifica – con l’aiuto della sua rete di spie – di far crollare l’intero pianeta nel primo conflitto mondiale.

Due degli informatori sono interpretati dagli attori Daniel Brühl e Rhys Ifans (entrambi nelle parti di personaggi realmente esistiti). Il primo è Erik Jan Hanussen, un chiaroveggente del quale si dice che abbia previsto l’ascesa al potere di Hitler, il secondo invece veste in modo assolutamente scioccante lo sciamano guaritore, subdolo e malvagio Grigorij Rasputin. 

Questo complotto prende di mira lo Zar Nicola (Russia), il Kaiser Guglielmo (Germania) e Re Giorgio (Gran Bretagna). Il primo (Zar di Russia) ha come “fidato” consigliere il santone Rasputin, il secondo (Kaiser tedesco) è manovrato da Erik Hanussen, mentre il terzo (Re Giorgio) ha come suo alleato Oxford. Essi erano realmente imparentati (cugini) e tra di loro c’era una notevole somiglianza, motivo per cui è stato deciso di dare a Tom Hollander il compito di interpretare tutti e tre i regnanti. 

Mentre la guerra si fa sempre più sanguinosa, il pacifico Duca di Oxford ricopre anche il ruolo di un padre alle prese con il figlio (Conrad, interpretato da Harris Dickinson) alla soglia della maggiore età e desideroso di servire il proprio paese. Per quanto Conrad tenti di dimostrare al padre che è pronto per la prima linea, Oxford è segnato dagli eventi passati e dalla promessa data alla moglie (uccisa quando Conrad era solo un bambino), e lotta in ogni modo per proteggere suo figlio. 

Nel cast troviamo anche Matthew Goode e Charles Dance che, per quanto lungo o corto possa essere il loro script, ricoprono in maniera impeccabile i ruoli che gli vengono assegnati.

Per chi non avesse visto i precedenti film, la Kingsman Agency nasce con l’intento di rendere meno serioso il genere Spy Film. 

In questo spin-off però, giustificato anche dal fatto che il periodo storico non sempre lo permette, accade più raramente. La storia passa da un serio film di guerra (una scena nelle trincee vi farà credere che stiate rivedendo 1917 piuttosto che un film della saga Kingsman), a momenti di quella simpatica action che i fan dei primi due capitoli apprezzeranno (e chiederanno di averne di più). Anche qui troveremo scene ricche di combattimenti di ogni tipo. 

Il nuovo capitolo di Vaughn è un film divertente che va visto senza avere troppe aspettative e senza essere criticato per la veridicità dei fatti.  

The King’s Man – Le origini uscirà nelle sale italiane il 5 gennaio. 

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