Gli occhi di Tammy Faye porta alla luce la storia vera di una donna poco conosciuta dalla nostra generazione e dal pubblico Europeo, il racconto di un’icona del panorama evangelico che ha saputo comunicare per la prima volta in mondo visione l’importanza dell’amore incondizionato. Si tratta di un progetto che ha avuto alle spalle 10 anni di studio e lavorazione prima di essere realizzato in tutta la sua minuziosa precisione.

La storia di Tammy Faye è sicuramente poco nota nel continente Europeo, a differenza degli Stati Uniti dove la sua figura era osannata come un’icona negli anni 80, non solo per essere una predicatrice evangelica ma anche per le sue lotte contro l’omofobia e la disinformazione riguardo la comunità LGBTQ+. Interpretata dall’incredibile Jessica Chastain, quest’ultima si è sottoposta a 7 ore di trucco e parrucco prima di iniziare le riprese, un’impresa quasi impossibile pur di assumere le sembianze così particolari di Tammy e vestirne i panni.

Il suo volto, sommerso da numerose protesi e da un trucco molto marcato, ha lasciato alla talentuosa attrice il solo potere dei suoi occhi per poter comunicare le sue emozioni attraverso la macchina da presa. La sua performance giganteggia per tutta la narrazione, aggiudicandosi senza alcun dubbio uno dei migliori atti di cinema di questo anno. Durante il film assistiamo al processo che ha portato Tammy a raggiungere l’apice del successo, fino a cadere poi nell’oblio di una triste vicenda fiscale che ha poi infangato del tutto la sua reputazione.

A fianco del suo personaggio troviamo quello più ambiguo del marito Jim, interpretato dal carismatico Andrew Garfield, il quale getterà le ombre sulla loro coppia, macchiando per sempre la credibilità di sua moglie. Indubbiamente il film vuole fare chiarezza su come sia andata veramente la storia, non come sia stata raccontata dalla stampa, dunque cerca di far dissociare completamente il cuore puro di Tammy da tutte le azioni compiute alle sue spalle dal marito.

La verità di Tammy, raccontata come omaggio in questo film, è quella di una persona che è stata capace di amare incondizionatamente tutte le persone, senza distinzione di religione e sessualità, un grande esempio per tutti gli americani ancorati sulla visione di una bigotta cultura conservatrice. Molto belle e coinvolgenti sono anche le musiche, quest’ultime cantate dalla poliedrica Jessica Chastain, una vera e propria sorpresa per il pubblico che ancora non la aveva vista sotto le vesti di cantante. Indimenticabile è la performance finale, un momento molto profondo durante il quale la protagonista in cerca di riscatto si mostra senza veli ed orpelli sul palco, mettendosi a nudo ed aprendo al pubblico il suo cuore puro.

Per coloro che come me, non erano a conoscenza di questa figura del panorama evangelico, mancherà durante la prima visione del film il termine di paragone con il personaggio reale, ma la potenza di questa storia di amore, generosità ed altruismo sarà sufficiente per rapire la vostra attenzione ed innamoravi della sola ed unica Tammy Faye.

Riccardo