Wife to The King. Icon to the World. Destined for More. 

Priscilla è il film con il quale Sofia Coppola torna, In Concorso, al Festival di Venezia (80) e successivamente presentato al New York Film Festival (61) come Centerpiece. Scritto e diretto da quest’ultima e basato sul libro di memorie di Priscilla Beaulieu Presley del 1985 ELVIS and ME, la Coppola onora l’autrice mostrandoci la sua prospettiva nel rapporto che ebbe con il Re del Rock and Roll.

Priscilla incontra Elvis nel 1959 quando quest’ultimo presta servizio militare in Germania; Priscilla, figlia di un altro ufficiale di stanza lì ha 14 anni quando i due vengono presentati. Elvis in merito alla differenza di età (dieci anni) è sincero quando dice alla giovane Cilla (come tenderly amava chiamarla) che lei è per lui un’amica con cui parlare, specialmente dopo la perdita di sua madre alla quale era particolarmente legato. 

La loro relazione all’inizio è del tutto innocente, difatti anche sul grande schermo vediamo un Elvis (interpretato da Jacob Elordi) avere un poster di “On The Waterfront” nella sua camera da letto e dire a Priscilla (Cailee Spaeny nei panni di Ms. Presley) che quando tornerà negli Stati Uniti vorrà studiare all’Actor’s Studio per uguagliare Marlon Brando e James Dean. Dal punto di vista di lei invece c’è una giovane ragazza sognante, lontana da casa (Austin, Texas), la cui attenzione di questa timida star nei suoi confronti diventa il suo pensiero quotidiano (“He told me to wave so he could spot me in the crowd  cita Priscilla nel suo libro, quando Elvis tornò negli Stati Uniti e i due si dovettero salutare). 

Lui sogna una vita artistica sempre più espansiva. Lei sogna di stare con lui. Dei due solo uno riuscirà a realizzare a pieno il proprio sogno. E poi quel sogno alla fine non basterà più e diventerà la sua stessa prigione

Quando Priscilla pian paino si separa dalla sua famiglia, andando a trovare sempre più spesso Elvis a Graceland, Memphis, si inizia a vedere la sua trasformazione da giovane ragazza a futura moglie del Re del Rock & Roll. Il suo look diventa più colorato e maturo: dal trucco al colore dei capelli, agli abiti che indossa. Proprio come piaceva ad Elvis. 

Un’altra cosa che la Coppola riporta [dal memoir] nella sua ultima pellicola è l’intimità che Priscilla voleva avere con Elvis, rifiutata da quest’ultimo. Prima del matrimonio quasi come a voler difendere l’innocenza di lei, mentre dopo il matrimonio, con l’arrivo della loro prima e unica figlia Lisa Marie Presley (la quale purtroppo è venuta a mancare lo scorso gennaio), perché non è mai riuscito ad avere rapporti con donne che avessero figli. 

E anche perché Elvis era spesso via per girare film, Priscilla si isolava sempre di più, spesso non sapendo cosa fare con se stessa. 

Nonostante Priscilla sia nell’orbita di Elvis, la vera forza di questo film è ciò che non viene mostrato. Qui tutto il mondo di Mr. Presley avviene fuori le mura di Graceland. C’è un momento, all’inizio, in cui si intravedono dei fans, ma nulla di più. Non sentiremo alcuna canzone del Re. La Coppola quasi se ne va senza mostrarlo sul palco, tranne che per una breve scena la quale però non gli rende merito. L’Elvis che viviamo con Elordi è quello domestico, privato dei suoi riflettori, ma che tutto sommato l’attore ha saputo ben interpretare. 

La performance di Cailee Spaeny invece (la quale a Venezia 80 ha vinto la Coppa Volpi per miglior interpretazione femminile) è molto convincente. Interpreta una Priscilla quattordicenne in maniera così delicata, sebbene non fragile, che durante la proiezione quasi si dubita se sarà in grado di arrivare a coprire il ruolo di una donna vicina ai trent’anni. Ma lo fa, in modo ottimale. 

Parlando di regia, sappiamo bene che lo stile di Sofia Coppola la precede. Il suo lavoro segue una tematica ben precisa; le sue immagini parlano, in un modo o nell’altro, di isolamento e prigionia. Per Priscilla ha detto di aver utilizzato gli obiettivi del padre per far sì che si avesse un effetto visivo meno illuminato e visivamente più affascinante.

“Elvis and Priscilla are such American legends. They’re our version of royalty” 

Unica macchia che mi viene da riscontrare è l’equilibrio del film: fortemente pressato nella prima metà, per poi finire in modo un po’ improvviso nella seconda. Mentre [Priscilla] si allontana dalla vita che circonda Elvis nella scena finale, non si ha idea di dove sia diretta. Un finale agrodolce che racchiude un amore tormentato. 

“I have to go. If I stay now I’ll never leave.” 

“Cilla.. Maybe another time, another place” 

“Maybe so. This just isn’t the time”

And I walked out the door. 

Priscilla verrà distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 3 novembre. Al momento in Italia ancora non è stata stabilita una data di rilascio. 

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